domenica, ottobre 02, 2005


COLORI SPARSI.......



Così è la mia vita, un affresco variopinto che io solo posso decifrare e che mi appartiene come un segreto.
La mente ingrandisce, tradisce gli eventi......ma a poco a poco gli avvenimenti sfumano, le persone si dimenticano e alla fine ciò che conta è il percorso dell'anima, il cammino che porta ad ascoltarti, a conoscerti.....
Le cicatrici del passato ti segnano, ti distinguono, ma ti insegnano.....
Non interessa più ciò che è accaduto, il passato ha poco senso in un nuovo viaggio che è guidato ora solo dall'istinto e dal destino.....

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Latebiosas...vivere nascosti dagli sguardi della gente...solo i più acuti riescono a penetrare la cortina...è un guardare la vita da una prospettiva nascosta, un quasi spiare, godere di ciò che gli altri non vedono, o per lo meno, molti pochi riescono sentire...i libri, un mondo di finzione da cui fuoriesce quello che io vivo nella realtà, ed io mi confondo con la finzione, per non essere tutto ciò che gli altri si aspettano che io sia...chiamalo sotterfugio, chiamalo come vuoi, ma non è ipocrisia...mai mischiarsi con la ipocrisia, perchè è quella che brucia le ali delle personalità...i libri non sono il mio cruccio. Il mio cruccio è la razionalità e questo modo di sentire, al di sotto della realtà, nelle profondità, nel sottosuolo...non sono un essere spettrale, tutto al contrario, non sono un essere della notte, una creatura oscura...semplicemente credo che ciò che più è interessante risieda nell pieghe e nelle prospettive più recondite...latebiosas...

20:27  
Anonymous Anonimo said...

aggiungo un commento al tuo post...di cicatrici ne ho tante, e non condivido il fatto che il passato non conti...il passato è passato, ma te lo porti dietro e dentro...e quelle cicatrici molto spesso bruciano anche a distanza di anni, come fossero fresche, ed allora ti ricordano che sei vivo, che hai una storia...e la storia è una invenzione, un racconto che si fa per non dimenticare da dove vieni, e forse dove vai...non cedere solo all'istinto. Non credere sol al destino. In tutto c'è un mischiarsi di vari elemtni: istinto, certo, destino, chiamala fatalità, o provvidenza se credi che esista un finalismo alla storia...ma ci sono alcune cose che uno subisce, altre che uno sceglie...la maggior parte, in realtà le scegliamo noi...allora bisognerebbe che fossimo tanto forti da accettare ciò che non possiamo cambiare e di cambiare ciò che possiamo scegliere...

20:33  
Anonymous Anonimo said...

Hai ragione quando dico che il passato deve insegnarci...credo che tutti abbiamo delle cicatrici, ma queste dovrebbero aprirci ad essere più comprensivi verso la vita, noi stessi e gli altri...molto spesso so giudica, si dicono cose che fanno male agli altri, e non si arriva a capire che è solo per fortuna o è una questione di tempo il fatto di non vivere le difficoltà che, a lo mejor, altri già stanno vivendo.
Non capisci tu lo spagnolo?
Mi considero un essere senza patria, esattamente perchè ho scelto di vivere alla mercè della vita, di bere le profondità di essa, anche se algi altri può sembrare eccentrico...eccentrico, sì, questa è la parola giusta...ma io conosco quei colori, di cui tu parli, colori che costituiscono il mio interiore, ed io mi muovo in essi, senza che gli altri possano intendere, a volte, il perchè delle mie azioni. Ma io ci credo. E siccome non sono, in fin dei conti, un soggetto pericoloso, a volte mi chiedo perchè gli altri si interessino così tanto nel salvare la mia anima? un esercito di redentori, spogliati della propria missione...mercenari che si vendono alla causa del pregiudizio, senza sapere nemmeno loro dove stia la "giusta causa"!...questo a volte è doloros, però lo trovo tanto ridicolo e divertente, sì, divertente, a prescindere dal fatto che quasi sempre è la mia persona a suscitare tanto scandalo...per questo ti dico che sono graffiante...mi diverto a far esplodere le situazioni, a creare scompiglio dove tutto vuole essere ordinato, uno spirito caustico, acidulo, contraddire, polemizzare...la cosa più divertente è parlare per iperbole, esagerazioni, frasi estreme...e vedere le reazioni degli altri...la natura mi ha dotato di questo spirito da clown...è stata questa la fonte dei miei guai, dei miei dolori...ma che dovrei fare?? accettare questo ruolo in questa grande commedia, e continuare a recitare...e trovare anche, almeno, un qualcosa che renda la pena meno pesante: ironia...

16:18  

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